giovedì 11 dicembre 2014

Cittadini consapevoli è il nome di questo blog aperto a chiunque ne faccia richiesta. Potremo avviare confronti, discussioni, stesure di documenti. Non ci sono e non ci saranno primi della classe. Saremo tutti alla pari, senza mostrine e stellette. Peraltro appartengono a un mondo che non condividiamo. Così come non condividiamo le forme, anche le più velate, di razzismo. Crediamo nei valori della partecipazione, della giustizia sociale, della democrazia autentica. 
N.B. Non ci stiamo preparando a fare il salto dall'altra parte per diventare amministratori.

C.      C.      C.

Comitato Cittadini Consapevoli - Commissione Cittadina Controllo

È ormai inconfutabile! 
È necessario che si muovano i cittadini, la gente comune. Non sarà l’oligarchia al potere a modificare lo stato delle cose: la corruzione, l’evasione fiscale, l’assenza di controllo sulle banche, il pessimo funzionamento della giustizia, la sofferenza della scuola, il paludoso sistema degli appalti, la mancata vigilanza sull’ambiente, l’assenza di una politica di sviluppo industriale per il Paese, un sistema di tassazione capace di uccidere migliaia e migliaia di piccole attività. 

Questa classe politica, senza alcuna distinzione, non rinuncerà mai ai privilegi che si è autoassegnati. È assolutamente necessario che sia dia corso a un serrato controllo dal basso. 

Controllo dal basso significa che dovranno essere i cittadini ad esercitare un determinante controllo. Non pensiamo che debba essere semplice, siamo certi che non è impossibile. Intanto c’è questo profondo disamore della gente per la politica da rimuovere. Non sarà facile né immediato. Si tratta di far comprendere alla gente come può effettivamente decidere le sorti della propria comunità, della propria regione, del proprio Paese. È necessario legiferare sulla piena tracciabilità delle risorse pubbliche. Lo Stato intende legittimamente controllare come e quanto spendono i cittadini. 

Per farlo chiede che ognuno di noi paghi con moneta elettronica. Bene. 
Per ogni euro che esce dalle casse dello Stato, della Regione, del Comune, chiediamo che si possa sapere il percorso che fa, in quali tasche passa e in quali tasche rimane. Ogni giorno Comune, Provincia, Regione e Stato devono effettuare il conto di dare e avere con l’indicazione di chi dà e chi riceve. 

Non vogliamo i mistificanti siti istituzionali nei quali appare una mezza verità spesso oscura e nascosta dall’ingiustificato paravento della privacy. Appena i cittadini avranno la possibilità di comprendere che il controllo di questi amministratori è possibile, la gente cercherà di capire che cosa fanno dei nostri soldi. 
Ciò potrà comportare un aumento delle risorse disponibili per la comunità, per la soddisfazione dei legittimi bisogni dei cittadini (strade, ospedali, scuola, servizi pubblici essenziali, sicurezza sociale). Non sarà facile avvicinare i giovani alla politica dopo che per anni sono state messe in atto strategie per respingerli, per allontanarli. Ai politici fa comodo il silenzio acquiescente di quanti si disinteressano della vita sociale e politica del territorio. L’abbassarsi della percentuale dei votanti viene vista positivamente dal potere politico. Auspicano - continuando a etichettarla democrazia -, una ristretta cerchia di votanti legata agli interessi di partiti e parrocchie politiche. 
Ciò consentirà, a quanti ne hanno interesse, di dichiarare di aver ottenuto (come nelle ultime europee) il 40,8 per cento dei consensi. Con un numero più alto di votanti, probabilmente quella percentuale di consensi sarebbe più bassa. Quindi conservare una condizione di estraneità dei cittadini è molto più vantaggioso che tenerli informati, stimolare una cittadinanza attiva, promuovere la partecipazione.

La nostra proposta va proprio in quella direzione: informare, promuovere la partecipazione, stimolare attiva cittadinanza. Una delle modalità, a costo zero, potrebbe essere la diffusione attraverso il mezzo televisivo dei consigli comunali
Ciò comporterebbe anche il positivo effetto di comportamenti più consoni all’assise cittadina da parte di taluni consiglieri. Durante i lavori del consiglio comunale gli schieramenti a difesa di alcuni interessi sono più chiari. I giovani si cimenterebbero con maggiore interesse nella comprensione del perché alcune cose di pubblico interesse vengono realizzate mentre altre vengono continuamente trascurate. 
Probabilmente eviteremmo anche incresciosi episodi recentemente verificatisi. Se poi l’amministrazione comunale volesse dotarsi di una piccola telecamera (una spesa irrisoria ormai), al fine di realizzare dirette streaming (ogni computer potrebbe ricevere la diretta dei lavori consiliari) andrebbe realmente incontro ai comportamenti giovanili considerato che circa il 75% dei giovani oggi utilizza un computer. Ma c’è ancora un’altra via per rimanere in contatto con i giovani (e non solo). 

Ogni assessore, così come il sindaco, potrebbe aprire una pagina facebook (a costo zero) e interloquire con i cittadini sui vari problemi della città. Lo ha fatto lodevolmente l’assessore all’Ecologia di Massafra (R. Gentile). Ma gli assessori hanno cose più importanti da fare, potrebbe essere l’obbiezione. Non stiamo proponendo che ogni assessore passi le giornate al computer. 
Aprendo una pagina facebook, l’assessore risponderebbe ai quesiti dei cittadini un paio d’ore a settimana. Del tempo va dedicato indubbiamente. Ma crollerebbe quel muro che circonda le attività della pubblica amministrazione e avvicinerebbe i cittadini alle problematiche di chi amministra. Alcuni consiglieri comunali hanno avviato la buona abitudine di inviare via mail, l’ordine del giorno del Consiglio comunale e chiedere consigli e suggerimenti sui vari argomenti (D. Capriulo). 

Altri inviano il testo dei propri interventi in Consiglio (G. Liviano). Non ci interessano i comunicati stampa autoreferenziali. Oggi accadono cose strane in questo Paese. Alla presidenza della Commissione Cultura della Camera continua a sedere un pregiudicato, condannato per i fatti del Mose. 
Questi può quindi continuare a prendere lo stipendio di presidente di una commissione parlamentare. Il vicepresidente della Camera, a chi chiedeva conto di tale situazione, rispondeva: Non tocca a noi allontanarlo, può decadere solo se si dimette. Ma qualcuno gliel’ha almeno chiesto? Dei 44 componenti la Commissione (tra i quali Matteo Orfini, presidente Pd, Nicola Fratoianni, Sel, sette deputati 5 stelle), non risulta che qualcuno abbia mai chiesto le dimissione del presidente. Smettiamola di fare sterili conversazioni sull’onestà dei partiti. Come si fa a non vedere che non c’è n’è uno solo per il quale varrebbe la pena mettere la mano sul fuoco. Oggi le persone oneste prendono le distanze da queste associazioni a delinquere. Roma, il Mose, l’Expo hanno illuminato gli scenari di corruttela nei quali sono immersi. 

Il problema principale sembra essere quello dei controlli. A quanto pare tutti comandano e nessuno controlla. 

È urgente allora che noi cittadini assumiamo questo ruolo determinante. 

Chiediamo che i cittadini entrino a far parte delle Commissioni di disciplina degli enti della Pubblica Amministrazione
A turno e per sei mesi (e fino a completa evasione del fascicolo incardinato), alcuni cittadini sorteggiati faranno parte della Commissione di disciplina. Chiediamo che i cittadini possano inviare segnalazioni agli Organismi Indipendenti di Valutazione (Nuclei di Valutazione) con l’obbligo della valutazione e dell’annotazione nel fascicolo personale

Questo Comitato si propone sin da ora come Commissione Cittadina di Controllo sulla trasparenza degli investimenti pubblici. Tutti i cittadini potranno inviare al Comitato Cittadini Consapevoli le loro segnalazioni (cittadiniconsapevoli@virgilio.it) e leggere le risposte sul blog consapevolezzacivica.blogspot.it 

Finché continueremo con le sterili polemiche la classe politica può dormire sonni tranquilli. Perché si diano una mossa dobbiamo coalizzarci noi, cittadini del popolo.  Del Comitato potranno fare parte i cittadini che abbiano preso le distanze dai partiti e di specchiata moralità.  

                             Comitato Cittadini Consapevoli   -   consapevolezzacivica.blogspot.it   -   cittadiniconsapevoli@virgilio.it


                                                                




Uno dei frutti amari del renzismo è questa sete di giustizia nella direzione sbagliata. Si, sono i lavoratori che devono lavorare e tacere. Il dialogo nasce dal tristo episodio degli ottocento e più vigili ammalati giusto la notte di capodanno. Nessuno vuole giustificarli, beninteso. Qui si delineano due interpretazioni: a) i lavoratori facciano comunque il loro dovere; b) facciano per primi il loro dovere parlamentari, politici, magistrati, ecclesiastici, medici, dirigenti della pubblica amministrazione(vengono pagati per essere responsabili): i lavoratori non si tireranno indietro, non lo hanno mai fatto.

Dialogo su fb tra A militante Pd,  B pensionata dedita al volontariato e alla raccolta fondi, C pensionato

A - Mò, se dici che i vigili assenteisti di Roma, come tutti gli assenteisti, sono dei mangia pane a tradimento e che non si è trattato di una boutade estemporanea ma di prassi consolidata, sei 'renziana'. Continuate così, a mettere le persone nelle caselle che convengono al vostro ragionare asfittico. Poi non piangete però. È assai il danno.
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X - non ti ho capito
B - io ho capito benissimo e il danno è assaissimo
Y - Io si
W - riporta una breve nota de La Repubblica di Napoli: L'ìnfluenza di fine d'anno ha colpito anche a Napoli. L'improvvisa epidemia si è diffusa stavolta fra i dipendenti della Asìa, l'azienda comunale che cura la raccolta dei rifiuti. Circa 200 i certificati medici arrivati fra il 30 e il 31 dicembre, pari a circa il 10 per cento dei dipendenti. Ne è ovviamente derivato il rallentamento della raccolta. In alcune zone popolari del centro cittadino, come la sanità, e nei quartieri periferici, i cassonetti hanno accusato la giornata di non raccolta, con un accumulo dei rifiuti, peraltro aumentati dai resti degli scarti di Capodanno. L'azienda ha annunciato mano dura. "Stiamo facendo i nostri accertamenti - dice l'amministratore Raffaele Del Giudice - e ricordo che alcuni mesi fa abbiamo licenziato dei dipendenti che avevano sforato il limite massimo di assenze".
Detto questo però Del Giudice minimizza l'impatto dalla vicenda: . Un problema in più si è delineato per il maltempo, che ha costretto alla chiusura per neve dell'impianto di lavorazione di Tufino, ma le aree di trasferenza del Comune hanno consentito di tener botta a questa chiusura, e oggi la situazione va verso la normalità.  
A – B ti ricordi di terapiste 'in malattia' per tutta l'estate e per le vacanze natalizie? Io sì! Vi ricordate del presidente dell'Amat costretto a denunciare al prefetto l'impossibilità di garantire il servizio a causa della stragrande maggioranza degli autisti impegnati - dai partiti dell'intero arco costituzionale - come rappresentanti di lista in occasione delle europee? Io sì! Ho incontrato anche terapisti sempre presenti che 'soffrivano' l'atteggiamento dei colleghi di cui sopra, sia chiaro, ma tirare in ballo gli stipendi bassi o la scarsità di personale, la 'protesta' per giustificare quanto è avvenuto e ovunque avviene è un'offesa a chi per quattro soldi lavora per due, a volte per tre! Senza contare che il lavoro va onorato sempre, ancora di più quando in tanti, troppi, non ce l'hanno. Un Paese è in decadenza perché i suoi cittadini lo sono, qualsiasi sia il loro ruolo: dal politico corrotto al lavoratore assenteista. Finché continueremo a pensare che "i cattivi" stanno da una parte sola non ne usciremo mai.
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X - questi atteggiamenti rappresentano il fertile humus su cui cresce i macrofenomeni criminali, come quelli scoperti a Roma. Altro che politici...
C -  Perché prendersela con i vigili, i terapisti, gli autisti di bus. Io comincerei con il valutare i comportamenti dei dirigenti e soprattutto dei medici. I primi non vigilano a sufficienza, non sanno motivare i collaboratori e soprattutto non sanno incentivarli. Tanto poi a fine anno premi di produzione, obbiettivi raggiunti e altri istituti contrattuali consentiranno di loro di ottenere comunque un congruo gruzzolo. I secondi, i medici, sono i veri responsabili del fenomeno. Sono decenni che si parla di moralizzare i loro comportamenti ma nessuno sembra esserci riuscito fino ad oggi.
A -  Ci risiamo, responsabilità a pezzi. Ognuno è responsabile delle proprie azioni secondo le proprie competenze, il medico che rilascia un certificato falso quanto il lavoratore che lo richiede o il dirigente che non vigila. Ho cambiamo testa noi tutti o continueremo a sprofondare nella melma.
C- Chiedere un cambiamento della testa di tutti noi è il modo migliore per non fare niente. La testa la possiamo cambiare se ci sono esempi di correttezza, di assunzioni di responsabilità da parte di chi riceve compensi per essumere responsabilità. Se i magistrati cominciano ad applicare la legge in maniera imparziale. Se chi ci rappresenta in parlamento fa delle leggi che siano leggi e non fogli di carta imbrattati senza senso (ultimo decreto Ilva, tuttora in bozza). Ci conosciamo poco e non vorrei essere frainteso, ho lavorato 4o anni e a mio carico, ferie a parte, c'è solo un ricovero in ospedale per un mese. Certificati medici fasulli: 0. Perdonami l'annotazione personale.
B - Certo che me lo ricordo. In quei periodi scoppiavano delle vere e proprie epidemie......ed erano intoccabili.
B - credo che tutto cominci dai genitori sani come pesci che con molto leggerezza dicono ai figli:"Ogni non vado a lavorare, resto a casa, mi metto in malattia". È così che si insinua la disonestà, dopo viene tutto il resto, magistrati, parlamento......
D - Io credo 'solo' che... a) non esiste un lavoratore che dice 'mi metto' in malattia... perchè... casomai... ci vuole un dottore che LO METTA, in malattia...  b) stesso ragionamento per 'i dirigenti': se ci sono, e ci sono, perchè in Italia NESSUNO parla mai di loro?? Sono o non sono loro, ad avere la responsabilità del 'personale', o quest'ultimo si autogestisce??  'notte, D
ps. io, quando una volta per strana combinazione astrale 'ho lavorato' - scusate: collaborato - eh sì, è successo... beh, i miei 'dirigenti' -pardon: 'capoprogetti'- controllavano e si informavano periodicamente, su cosa facessimo... ppss: il mio dottore, si rifiuta persino di prescrivermi certi medicinali e/o visite che non ritiene a me 'opportune', o adatte... anche se 'da me richiesti'... figuriamoci un-certificato-falso...
(perchè nessuno parla contro di loro? Ah, certo, in Italia è 'normale' produrre certificati 'falsi' o arronzarne quelli esistenti... )
B - I medici che redigono certificati falsi sono colpevoli quanto i finti malati che li chiedono, ma ci sono gli uni e gli altri e negare questa realtà è altrettanto colpevole
C - B è chiarissimo che sono responsabili alla stessa maniera. Ma qualche piccolo distinguo ci sta. Il medico non dice di no per non perdere il "cliente" e quindi per puro lucro. Il lavoratore è colpevole di seguire un andazzo. Come diceva don Milano non c'è peggior errore di trattare come uguali due disuguali. E da li che nasce l'idea di  - A - : tutti dobbiamo cambiare la testa. Certo che tutti dobbiamo cambiare comportamenti. Mi devi spiegare perché lo deve fare prima il povero spazzino mentre chi viene lautamente retribuito per assumere alcune responsabilità brilla in comportamenti deresponsabilizzati. Sai cosa pensa lo spazzino, l'autista di bus, il lavoratore precario? I politici stanno derubando ogni giorno e io non posso farmi un giorno di malattia per prendermi un giorno di riposo in più (il più delle volte è per andare a fare un lavoretto extra e portare a casa 50 euro in più). Allora Paola, cominciamo a chiedere con forza che chi viene retribuito per assumere responsabilità, le assuma pienamente, chi fa politica non diventi un ladro autorizzato, i medici imparino a dire, tutti, no alle richieste di certificati medici fasulli. Il problema è che molte cose sono ormai compromesse e noi abbiamo perduto la fiducia che possano ritornare a posto. Perché, cara Paola e gentile Elena, qualche piccolo strumentino, sia pure ogni cinque anni lo abbiamo. Lo usiamo molto, molto male.
A - Don Lorenzo Milani, se tra quei vigili ci fosse stato uno dei suoi ragazzi, lo avrebbe strigliato ben bene, altro che. Don Milani ai suoi ragazzi ha insegnato la responsabilità civile, basta vedere quel che sono oggi i bimbi di allora. E non lo usiamo male 'lo strumentino', lo usiamo benissimo: scegliamo il voto clientelare, quello che può garantirci il favore, l'occhio di riguardo, l'impunità; scegliamo chi ci somiglia e per convenienza.  
C -  Hai scelto di non capirmi, in tutta evidenza.
B - Sono anche quelli che vanno a fare i lavoretti in nero che votano i politici che ci hanno rovinato. Trattare i netturbini, gli operai, i manovali come "poveretti" mi indigna. Sono lavoratori con la loro dignità e bisogna pensare a loro come a cittadini attivi e utili e non a poveri sfruttati : questo chiedeva Don Milani per primo a loro perché fossero loro stessi agenti di cambiamento della società.
Io sogno per i miei nipoti una società in cui uguaglianza non sia avere tutti gli stessi soldi in tasca, ma sentirsi tutti uomini liberi e uguali nelle scelte, nelle opportunità, nel lavoro, nel rivendicare i diritti e nella consapevolezza dei doveri.
C - Anche tu – B -  hai scelto di non capire. Da domani tratterò come poveretti, gli onorevoli, i medici, i dirigenti della pubblica amministrazione, i dirigenti di partito, i palazzinari (amici dei dirigenti di partito e dei politici). Perché in effetti chi ha rovinato l'Italia sono i netturbini, gli autisti di bus, i manovali, i precari. Questi ultimi, come volontà popolare comanda, andranno al rogo per espiare i loro peccati.
A - Non è che non capiamo, non condividiamo un'analisi che non tiene conto le responsabilità individuali. Io le regole le rispetto, anche quelle che non condivido, e lotto per cambiarle. Se il mio capo ruba è un ladro e questo non mi autorizza a fare altrettanto. Etica, morale, ma di che parliamo! L'impiegato che ruba sarebbe stato un politico ladro.  In ogni caso il post si riferiva a quelli che, qualificandosi come "opposizione di sinistra" solidarizzano con gli assenteisti e si scagliano veementi contro chi la questione la pone. "Scagli la prima pietra chi non ha mai presentato un certificato falso!" Leggo. Amico, la scaglio io, perché la coerenza è faticosa e se lo hai fatto tu non hai più titolo a parlare di ladri, evasori e assenteisti. PUNTO ·
B - Et de hoc satis!
K - Se in una città 85% dei vigili non lavora e non succedono disastri mi sa allora che i vigili sono troppi in pianta stabile, come al comune di taranto dove ben 45 impiegati furono trovati coperti da altri colleghi ma loro assenti.. troppi dipendenti pubblici è un male in assoluto ( perchè i soldi potrebbero essere impiegati diversamente) se poi sono improduttivi è proprio ua dannazione, quei pochi rubano uno stependio e rovinano i tanti.. poi ci saranno i politici che rubano, gli amministratori che non amministrano e via dicendo ma incominciamo dalla base chi ha la fortuna di avere un lavoro lavori.


1 commento:

Unknown ha detto...

Se posso, intendo apporre anche la mia firma.